martedì 22 novembre 2016

LA MORALE DEI GESUITI IN TRIBUNALE

La Civiltà Cattolica

anno 79°, vol. II (quad. 1868, 14 aprile 1928), Roma 1928 pag. 122-134.
«Il fine giustifica i mezzi?» È lecito a chi si propone un nobile intento, far uso di mezzi essenzialmente malvagi per raggiungerlo?, e in tal caso si può ammettere che i mezzi malvagi adoperati, vengano purificati, santificati dal fine al quale sono diretti?

mercoledì 16 novembre 2016

IL PROCESSO HOENSBROECH-DASBACH DI COLONIA

La Civiltà Cattolica

anno 56°, vol. IV (fasc. 1327, 26 settembre 1905), Roma 1905 pag. 3-19.
SOMMARIO: I. I gesuiti non hanno nè possono avere altre dottrine che quelle della Chiesa. — II. Vertenza Hoenshroech-Dasbach e processo di Colonia circa la famosa massima: «Il fine giustifica i mezzi». — III. Esposizione dei motivi per la sentenza di assoluzione. — IV. Testimonianze non sospette sul valore della causa e della sentenza. — V. Riflessione i conclusione.

I.

«Quando si vorrà fare il processo alle dottrine dei gesuiti, si dovrà pur farlo a quelle della Chiesa cattolica.» Queste parole, rivolte da Enrico IV di Francia, or son già più di tre secoli, alla deputazione del parlamento parigino, contengono una verità storica evidentemente dimostrata.

giovedì 10 novembre 2016

LA REGOLA FILOSOFICA DI SUA SANTITÀ LEONE P. P. XIII. PROPOSTA NELLA ENCICLICA AETERNI PATRIS (V) [1]

R.P. Giovanni Cornoldi d.C.d.G.

La Civiltà Cattolica anno XXX, serie X, vol. XII (fasc. 707, 25 novembre 1879), Firenze 1879 pag. 529-547.

IV.

Seguita dei conseguenti

L'esecuzione della Regola Filosofica

Il Santo Padre Leone XIII comunicò a tutti i Vescovi della Chiesa l'idea dell'insegnamento filosofico cristiano. Ciò fu necessario; ma non è tutto. Per certo fu gran cosa che Michelangelo abbia concepita l'idea della statua del Mosè, nè questa avrebbe avuto l'essere senza l'esemplare ideale; ma ciò che sopra tutto importava era l'attuazione nel marmo dell'idea stessa. La società non può essere guarita colle sole idee dei rimedii acconci a ridonarle la sanità; sì dalla applicazione dei rimedii. Per la quale cosa il medesimo Santo Padre eccitò i Vescovi e, per essi, tutti quelli che sono sotto la loro giurisdizione, a porre i mezzi opportuni per incarnare nel fatto l'ideato filosofico insegnamento. Quindi essi certamente con ogni studio, costanza, lealtà, franchezza e fortezza si adopreranno a tale scopo. Dicevamo studio, perchè dalle cose discorse ben si vede che non è cosa leggiera ordinare l'insegnamento della cristiana filosofia, ma grave ed intricata: costanza, perchè, qualora que' che debbono invigilare chiudano o torcano l'occhio, naturalmente l'insegnamento si guasterà; lealtà, perchè questi non debbono aggiustare l'idea del Papa alla propria, alterandola e mutandola, ma viceversa la propria a quella del Papa: franchezza, perchè se per ciò fare fosse necessario opporsi ad una tal quale pubblica opinione, comechè falsa, l'umano riguardo, anche in persone altolocate e per dignità eccellenti, si risente: finalmente fortezza, mercecchè avvisiamo che assai spesso si richiederà più forza per togliere i moderni pregiudizii in fatto di scienza e per usare tutti que' mezzi che sono necessarii ad eseguire la Regola Filosofica, di quello che sia a compiere imprese che paiono grandi e di difficile riuscimento nell'ordine fisico o materiale.